La sindrome dell’intestino irritabile(SII) è un disturbo dell’apparato gastro-intestinale caratterizzato dadistensio
ne addominale e meteorismo, dolore addominale principalmente in fossa iliaca sinistra ed alterazione deltransito intestinale in senso diarroico e/o stiptico.
Nei paesi occidentali si stima unaprevalenza della SII al 10-20% maggioretra le donne di 2 o 3 volte rispetto agli uomini. L'incidenza della SII è al12% per anno. Tra i soggetti affetti circa il 10-20% chiede assistenza medica.
Anche la sintomatologia dell’intestinoirritabile viene descritta da Hahnemann all’interno del gruppo di sintomi dellapsora latente. In linea generale, in questa idea riconosciamo un processo dialterazione della barriera epiteliale, inizialmente a livello cutaneo(dermatite atopica) e poi a livello gastro-intestinale e delle vie respiratoriecome progressione verso le allergie alimentari e respiratorie e successivamenteverso le malattie croniche autoimmuni edegenerative.
Sintomi
Alterazioni dell’alvo in senso diarroico, stitico o alternato
Dolore addominale
Distensione addominale e meteorismo
Il dolore di tipo colico è spesso diffuso senza irradiazioni, più frequentemente albasso addome, in particolare il quadrante inferiore sinistro.
Le crisi dolorose sono spesso scatenate dal pasto
Peggioramento dei sintomi nel periodo perimestruale e correlati a situazioni di stress
Sintomi e malattie associate
Mucorrea chiara o bianca
Dispepsia, bruciori di stomaco
Nausea
Frequenza e urgenza urinaria
Disfunzione sessuale (compresi dispareunia e riduzione della libido)
Intolleranze, allergie alimentari e orticaria
Malattie allergiche dell’apparato respiratorio
Emicrania
Disturbo d'ansia, disturbo di panico, depressionemaggiore
Fibromialgia, sindrome da stanchezza cronica, sensibilità chimica multipla
Fisiopatologia
Ritenuta fino a pochi anni fa una sindrome funzionale, senza cioèalterazioni di tipo organico, si è rivelata invece a tutti gli effetti unasindrome di tipo infiammatorio. Le alterazioni alla base del colon irritabilemostrano un complesso di fattori infiammatori, alterata permeabilità della mucosa, alterata motilitàgastrointestinale ed iperalgesia viscerale.
Fattori infiammatori
Sono stati dimostranti infatti: unbasso grado di infiltrazione linfocitaria nella mucosa intestinale, aumentodella permeabilità della mucosa e incremento di altri componenti infiammatorie,comprese le cellule enterocromaffini e i mastociti cellule quest’ultime cherivestono un ruolo centrale nella reazione allergica. La ricerca suggerisce che la degenerazione neuronale e linfocitosi del plesso mioenterico possono sussistere nel digiuno prossimale. Linfocitosi del colon e iperplasia delle cellule enteroendocrine sono state dimostrate in alcuni pazienti. Inoltre un aumento dicitochine infiammatorie sia nelle mucose che nel torrente circolatorio è statodimostrate nella SII. Mentre il trattamento con steroidi si è dimostratoinefficace, studi preliminari con probiotici che esercitano un effettoanti-infiammatorio hanno mostrato benefici.
Disbiosi
Le alterazione della composizione della flora batterica intestinaleriscontrate hanno mostrato un’aumentata prevalenza di Escherichia coli,Shigella, Aeromonas, Klebsiella spp e stafilococcus aureus. Oltre che una prevalenza di lieviti tipo Candida Albicanssoprattutto in concomitanza con allergie alimentari. Le alterazioni del microbiota a livello luminale intestinaleinterverrebbero nella modulazione del segnalazione neuro-immunitario causando cambiamenti locali in funzionegastrointestinale e alterazioni neurologiche funzionali centrali.
Allergie alimentari
Gonfiore e distensione possono verificarsi anche per intolleranza aigrassi alimentari. La clearance dei gas intestinali riflesso-mediata a livellodel piccolo intestino si è mostrata maggiormente compromessa dall’ingestione dilipidi nei pazienti con sindrome dell'intestino irritabile rispetto ai pazientisenza la malattia. Studi dietetici di eliminazione e provocazione hanno suggerito checarboidrati a catena breve scarsamente assorbiti, sotto forma di fruttosio efruttani, possono creare i sintomi nei pazienti con sindrome dell'intestinoirritabile, come misurato da una scala analogica visiva. La presenza di allergie alimentari rilevate dalla produzione di IgE ed IgG4 versi altri alimenti è stata ampiamente studiata come correlato della SII. Infineè stata rilevata un partecipazione dell’attività infiammatoria indotta dalglutine in soggetti non celiaci nella patogenesi della SII. Gli adulti consintomi atopici riportano una elevata incidenza di SII suggerendo uno stretto legamecon l'atopia.
Alterazioni del sistema nervoso centrale
Da un punto di vista neurologico è stato dimostrato che il sistema limbico di mediazione delle emozioni e della risposta autonomicastimola la motilità intestinale e riduce la motilità gastrica in misura maggiore nei pazienti che sonoaffetti rispetto ai controlli. Anomalie del sistema limbico, come dimostra latomografia a emissione di positroni, sono state descritte in pazienti consindrome dell'intestino irritabile e in quelli con depressione maggiore.Inoltre anomala attivazione del sistema glutammatergico NmethylDaspartate (NMDA), della ossido nitrico sintetasi, l'attivazione dei recettori neurochinina, e induzione del peptide correlato al gene calcitonina sono stati osservati.L'asse ipofisi ipotalamico può essere intimamente coinvoltoall'origine. I disturbi della motilità corrispondono ad un aumento della produzione di fattore ipotalamico dirilascio della corticotropina (CRF) in risposta allo stress. Antagonisti delCRF infatti eliminano questi cambiamenti.A tale riguardo ricordiamo che la la sindrome dell’intestino irritabile viene annoverata come una manifestazione della più ampia Sindrome da Sensibilità Centrale con un meccanismo fisiopatogenetico comune.
Eziologia
In numerosi studi è stata dimostrata lo sviluppo della SII comepatologia postinfettiva. Questo in seguito a gastroenteriti soprattutto dinatura batterica in particolare da Campylobacter J., Shigella, Escherichia Coli, Salmonella, Stafilococcus aureus e Mycobacterium avium paratuberculosis oltre che da parassiti intestinali come la Giardia Lamblia e Blastocystishominis. Anche alcuni virus sono stati studiati come causa innescante della SII e i risultati hanno dato come positiva la pregressa infezione da Norovirus o virus di Norwalk e una correlazione con l'infezione da virus dell'epatite C (ECV).
Approccio omeopatico
Sulla scorta di quanto rilevato, un approccio omeopatico sugli inneschi infettivi rilevati grazie all'anamnesi ed agli esami sierologici specifici, sicuramente ci permette di impostare un trattamento individualizzato e di raggiungere l'obbiettivo della guarigione.
(N.B. Questi dati hanno un puro scopo informativo e divulgativo, per la diagnosi e la cura rivolgetevi sempre al vostro omeopata di fiducia!)