Una nuova definizione unificante per le sindromi da sensibilizzazione nocicettiva è stata proposto con un articolo pubblicato su Semin Arthritis Rheum a giugno 2007 daYunus MB: La Sindrome da Sensibilità centrale (SSC).
Questa definizione costituisce un insieme di sindromi simili legate da un medesimo processo di sensibilizzazione delle vie sensitive definito “Sensibilizzazione Centrale”, caratterizzato da ipereccitabilità dei neuroni centrali e mediato da vari neurotrasmettitori sinaptici e attività neurochimiche. Sono state proposte come condizioni appartenenti alla classe delle Sindromi da Sensibilità Centrale: fibromialgia, Sindrome da Stanchezza Cronica, sindrome del colon irritabile, mal di testa ipertensivo, emicrania, disturbi temporomandibolari, sindrome dolorosa miofacciale, sindrome delle gambe senza riposo, movimento limbico periodico nel sonno, sensibilità chimica multipla (MCS), dismenorrea primaria, sindromeuretrale femminile/cistite interstiziale e disturbo da stress post-traumatico.
A supporto del concetto di classificazione sotto un unico gruppo, queste sindromi hanno in comune più somiglianze che differenze. E’importante comprendere che non sono la stessa patologia e che i loro meccanismibiopatologici variano per alcuni aspetti. Per esempio nella sindrome dastanchezza cronica c’è una ipofunzione dei neuroni che rilasciano corticotropine, mentre nella fibromialgia c’è una iper-attività della sensibilità dolorifica.
Un ampio numero di studi ha confermato l’associazione tra fibromialgia, sindrome del colon irritabile, mal di testa di tipo tensivo ed emicrania. Nella maggior parte dei pazienti con una di queste sindromi è stata documentata la Sensibilità Centrale. Esistono prove valide per la correlazione tra Sensibilità Centrale e fibromialgia, sindrome del colon irritabile, sindrome del dolore miofacciale, RSTPS (sdr del dolore regionale dei tessuti molli) ed emicrania. Esiste una prova modesta di correlazione tra Sensibilità Centrale e disturbi temporomandibolari, sindrome delle gambe senza riposo e dismenorrea primaria. I dati sono limitati o non pubblicati perquanto riguarda la correlazione tra Sensibilità Centrale e MCS, mal di testa di tipo tensivo, sindrome dello stress post-traumatico, sindrome da stanchezzacronica e cistite interstiziale.
La MCS, una patologia prodotta da esposizioni ambientali ripetute a basse dosi di sostanze chimiche, produce una Sensibilizzazione Centrale così che anche l’esposizione ad una quantità infinitesima di tali sostanze produce i sintomi di una grave sensibilizzazione. Sono fortemente suggeriti gli studi della Sensibilizzazione Centrale ed è stata documentata neipazienti di MCS una forte sensibilizzazione ai rumori. C’è una relazione diretta tra i disturbi del dolore cronicoe la depressione. Studi prospettici indicano che il rapporto è bidirezionale: il dolore cronico predice la depressione e la depressione maggiore predice il dolore cronico. La maggioranza dei pazienti con depressione hanno lamentato anche dolore cronico. Il numero di punti trigger TPs (punti di evocazione del dolore) nella depressione era significativamente più basso di quello nella fibromialgia. Nel laboratorio dolore umano, percezione e soglia del dolore risultavano per lo più aumentate nei pazienti con depressione dalla maggior parte delle modalità di stimolo, come criticamente recensito da Dickens ecollaboratori. Diminuzione della sensibilità al dolore è stata dimostrata conpiù modalità di stimolo, per esempio, la pressione, il calore, stimoloelettrico cutaneo. D'altro canto, lo stimolo ischemico produce diminuita sogliae tolleranza al dolore.
Sintomatologia
Da un punto di vista sintomatologico la SensibilizzazioneCentrale si manifesta come una ipersensibilità a vari stimoli nocivi (peresempio pressione e calore) e non nocivi (per esempio il tatto)”, comeiperalgesia (eccessiva sensibilità a stimoli normalmente dolorosi), allodinia(stimoli normalmente non dolorosi che diventano tali) ed espansione del campopercettivo (che spiega verosimilmente il dolore più ampio). In gruppi dicontrollo sono stati osservati una scarica prolungata elettrofisiologica (chepuò spiegare la natura cronica del dolore) e uno spiacevole dolore successivoallo stimolo (per esempio bruciore e parestesia) che dura più a lungo del normale.L’enorme ipereccitabilità dei neuroni del sistema nervoso centrale nellaSensibilità Centrale può spiegare l’ipersensibilità a molti altri stimoliambientali (per esempio rumore, tempo, stress) e chimici (per esempiodetergenti, pesticidi, farmaci ecc).
Un test obiettivo della Sensibilizzazione Centrale è ilriflesso della flessione nocicettiva (NFR), che può avvenire con unastimolazione elettrica, e la risposta elettromiografica nel femore. E’ statadimostrata una risposta accentuata al test NFR nei pazienti con fibromialgia econ sindrome dell’intestino irritabile.
Fisiopatologia
Da un punto di vista fisiopatologico “La sensibilitàcentrale si manifesta con un aumento anormale ed intenso del dolore prodottodai meccanismi del sistema nervoso centrale”. La percezione dolorosa insorge in tessuti somatici e viscerali periferici e normalmente è generata da unainfiammazione o da una lesione che determinano il rilascio di mediatori infiammatori come,bradichinina, serotonina, istamina, prostaglandina e Sostanza P. che attivano le fibre nervose nocicettive attraverso cui si trasmette il segnale.
Gli impulsi periferici viaggiano verso i neuroni del WideDynamic Range (WDR) nel midollo spinale e tali neuroni rispondono ad una vastagamma di stimoli che sono classificabile come non dolorosi fino a moltodolorosi. Le fibre che trasportano stimoli sia non-nocivi (A-beta) che nocivi(A-delta e C) convergono nei neuroni WDR dove le fibre A-beta sono vicine aquelle A-delta e C causando l’allodinia (dolore per stimoli
di natura nondolorosa es stimoli tattili).
Il rilascio di Sostanza P e di altre sostanze nervose, comeNGF e glutammato, causa un’ipereccitabilità sinaptica. Ciò rimuove il bloccodel magnesio sui i recettori canali N-Metil-D-aspartate (NMDA), consentendoal glutammato di attivare tali recettori sui neuroni postsinaptici. Ciò èseguito dall’aumentato ingresso di calcio intracellulare, da cambiamenti dellamembrana e dall’attivazione della proteina Kinasi, della fosfolipasi eproduzione dell’ossido nitrico, questi neuromediatori contribuiscono adun livello notevole di Sensibilizzazione Centrale Fig.3. I processi infiammatori attivano poi le cellule gliali che rilasciano citokine e neuromediatori eccitatori sulle fibre nocicettive Fig.4. Questi cambiamenti funzionali causano una neuroplasticitàche porta alla cronicizzazione del processo caratterizzato da eccessiva amplificazione dello stimolo nervoso periferico cosìche anche uno stimolo innocuo come quello di essere toccati è percepito oracome doloroso.
A livello centrale ladisregolazione della neurotrasmissione dopaminergica sembra avere un ruolo predominante. Sono stati dimostrati inoltre aumentata sensibilità deirecettori NMDA del glutammato e basso livello di serotonina. Elevata concentrazione di sostanza P e di fattore dicrescita neuronale si riscontrano invece nel liquido spinale. Neuromediatori come il GABA, leencefaline e le
endorfine inibiscono l’impulso nervoso del segnale nocicettivo.La serotonina (5-HT) ha un effetto eccitatorio (iperalgesia) e inibitoro(analgesico) a seconda del sito di
azione, il tipo di cellula e il tipo direcettore. A livello centrale la 5-HT è coinvolta in vie discendenti inibitoriee la modulazione di questo sistema è il più probabile meccanismo d'azione deifarmaci antidepressivi in analgesia. Mentre in periferia la 5-HT sensibilizzafibre nervose afferenti, contribuendo così ad iperalgesia infiammatoria eneuropatica. La dopamina come la noradrenalina svolge un’azione prevalentementeinibitoria sul dolore. L’attività analgesica della dopamina sembra mediata dairecettori D1 e D2 a livello centrale ed è ridotta in condizioni cliniche, qualila sindrome della bocca urente, la fibromialgia e la sindrome delle gambe senzariposo. L’acetilcolina svolge un’azione di modulazione sull’azione dellaserotonina e della noradrenalina. Anche l’adenosina interviene sullasensibilità dolorifica. E' ben noto infatti che l'adenosina e gli agonistidei suoi recettori producono effetto principalmente antinocicettivo neglianimali e nell'uomo.
Sul piano endocrinoè stata evidenziata disfunzione dell’asse ipotalamo-ipofisario e basso livellodi ormone della crescita. Farmaci in grado di attenuare questaSensibilizzazione Centrale sono gli antagonisti del recettore NMDA come lachetamina e l’amitriptilina e la gabapentina ma vengono utilizzati anche farmaci che agiscono sul sistema serotoninergico.
Eziologia
Da un punto di vista eziologico sono riconosciuti diversifattori.
Fattori genetici di tipo poligenico.
Fattori biologici in particolare:post-infettivi, infiammazioni.
Fattori biosociali che comprendono: alterazionedel ritmo sonno/veglia, trauma fisico, stress psicologico ecc.
I fattori post-infettivi sono statistudiati in particolar modo per la fibromialgia, la sdr da stanchezza cronica e l'intestino irritabile.
Nella fibromialgia e sindrome da stanchezza cronica sonostati individuati quali inneschi microbici: Eptein- Barr Virus, gli HSV, Herpes virus 6, Herpes virus7,Enterovirus, Parvovirus B19, Citomegalovirus, HTLV II (virus linfotropicodell’uomo), HCV, Retrovirus, spumavirus, Borrelia burgdorferi, MicobacteriumTBC, Mycoplasma pn, Mycoplasma hominis, Ureaplasma urealiticum.
Nella sdr dell’Intestino irritabile: Campylobacter J.,Shigella, Escherichia Coli, salmonella, stafilococcus aureus e Mycobacteriumavium paratuberculosis, Norovirus o virus di Norwalk e virus dell'epatite C(ECV), Giardia Lamblia e Blastocystis hominis.
Approccio terapeutico
La fibromialgia e le altre condizioni simili sono state descritte troppo spesso come “sindromi somatiche funzionali “ e “sintomi medici non spiegati”. Il chiarimento del meccanismo patogenetico di base permetteora di dare a queste patologie un approccio più concreto sul piano diagnosticoe terapeutico. Da un punto di vista Omeopatico lo studio della tossicologia cipermette di individuare medicinali in grado di interagire sul meccanismoneurofisiopatologico alla base della sensibilizzazione e in alcuni casi suipossibili inneschi post-infettivi.
(N.B. Questi dati hanno un puro scopo informativo e divulgativo, per la diagnosi e la cura rivolgetevi sempre al vostro omeopata di fiducia!)